Ottobre: mese dell’educazione finanziaria

Da qualche anno ottobre è diventato il mese dedicato a molti eventi legati all’educazione finanziaria.

La Banca d’Italia conduce dal 2017, con cadenza triennale, un’indagine campionaria sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze finanziarie in Italia.

L’alfabetizzazione finanziaria è misurata da un indicatore complessivo che aggrega tre dimensioni: conoscenze, comportamenti e atteggiamenti.

Inflazione, tasso di interesse, differenza tra tasso di interesse semplice e composto, diversificazione del rischio, gestione delle risorse finanziarie nel breve e nel lungo termine, fissazione di obiettivi finanziari, programmazione delle risorse, puntualità nei pagamenti, risparmio negli ultimi mesi, sono i concetti che vengono considerati per rilevare le conoscenze.

Su una scala da 1 a 20, nel 2023, l’indicatore complessivo di alfabetizzazione finanziaria è risultato pari a 10,6. Dato cresciuto negli ultimi anni ma ancora allarmante.

Quest’anno l’indagine Banca d’Italia inserisce la rilevazione per la prima volta delle competenze di finanza digitale in Italia. In questo caso le domande sulle conoscenze rilevano se l’intervistato conosce la differenza tra criptovalute e denaro, se ha familiarità con i contratti stipulati mediante l’uso della firma digitale e se è consapevole che la diffusione online dei dati personali consente la stesura di profili utilizzabili a fini commerciali; i comportamenti verificano l’abitudine a modificare le password usate per gestire la finanza personale e gli acquisti online, l’accortezza nella condivisione di password per l’accesso a conti di deposito e la propensione a verificare se i fornitori di servizi finanziari digitali sono sottoposti alla regolamentazione nazionale.

Da 1 a 10 l’indicatore complessivo di finanza digitale è pari a 4,4.

Ecco perché è importante l’educazione finanziaria. Questa rappresenta un obiettivo fondamentale per l’Italia tutta: educare da un punto di vista economico e finanziario i nostri giovani significa poter offrire loro degli strumenti in più per lo sviluppo della loro professionalità, della loro imprenditorialità e del loro essere cittadini consapevoli.

Ricordiamo che l’economia e l’educazione finanziaria possono essere d’aiuto soprattutto per le categorie più fragili, parliamo di donne e giovani. In Italia la prima violenza di cui sono vittime le donne è quella economica, alla quale si può porre un freno una corretta educazione finanziaria.

Banca d’Italia, la Consob e il Mef sono impegnati insieme al ministero dell’Istruzione per poter garantire il diritto di conoscere come muoversi nell’ambito economico.

Questo mese tratteremo una serie di argomenti di educazione finanziaria con l’obiettivo di offrire un percorso che permetta a chi decide di intraprenderlo di migliorare le proprie conoscenze in uno degli ambiti più sensibili della vita di ognuno di noi ma che in Italia risulta essere poco approfondito: la cultura finanziaria.

Non basta infatti risparmiare se poi non si è in grado di investire in strumenti finanziari adatti alle proprie esigenze o alle proprie aspettative, siano essi destinati alla stabilità della vita di ogni giorno o alla programmazione di un futuro tutelato attraverso sistemi previdenziali e assicurativi.