Quanto costano i miei investimenti?

Ogni volta che incontro nuovi clienti mi rendo conto che non conoscono il costo degli investimenti.  In tanti mi chiedono “qual è il rendimento?” ma in pochi “quali sono i costi?”.

Ci sono investimenti che hanno una serie di costi accessori che alleggeriscono notevolmente il rendimento. Ovviamente ogni investimento comporta dei costi che dipendono dalle caratteristiche stesse dello strumento finanziario scelto e che distinguono soluzioni più economiche da quelle decisamente più dispendiose.

La normativa Mifid 2 che prevede che gli intermediari illustrino nel dettaglio le spese sostenute realmente, non solo in percentuale, ma in valore assoluto, suddivise per i vari prodotti e servizi, ha introdotto l’obbligo per le banche e le reti di consulenti finanziari di inviare un rendiconto dei costi ex post. 
Alcuni strumenti finanziari prevedono dei costi di sottoscrizione, da corrispondere in fase di apertura. 
Alcune voci di spesa sono più conosciute, come ad esempio la commissione di ingresso, di uscita o di gestione; altre meno.
Con riferimento agli strumenti finanziari si pensi ad esempio ai costi di transazione, ossia quelli per la compravendita dei titoli, o alle fee di incentivo.  
Vi sono inoltre le commissioni di gestione, che in alcuni investimenti rappresentano il costo più elevato, quello cioè che potrebbe erodere il rendimento: sono ad esempio le spese operative di un fondo.

Possono essere previsti poi costi di uscita, costi di negoziazione, costi di “switch” da un fondo a un altro e commissioni legate al rendimento. Alle spese specifiche, legate allo strumento scelto, vi sono da aggiungere le imposte: ad esempio depositi e libretti di risparmio prevedono un’imposta di bollo.